Transformer: la vita di Lou Reed
di Victor Bockris, ovvero "come sopravvivere a se stessi e ad una serie di abusi".
pagine 588 - € 18,50
isbn: 978 8879664349
Prefazione di: Riccardo Duranti
Traduzione di di: Ada Arduini
Quando
Lewis Reed detto Lou, ha saputo di questa sua biografia e del suo nome (si intitola come il suo disco più conosciuto - e da lui più disprezzato) l'ha prontamente sconfessata ed ha citato l'autore, tanto per confermare il proprio "caratterino"
, senza però riuscire ad evitarne l'uscita ed il successo mondiale.
E d'altronde sono le dure regole del
biz: se ci pensate bene le due canzoni più famose di Reed sono
Walk on the Wild Side (perlappunto da Transformer) ed
Heroin (un'allegra dichiarazione di amore per la temibile sostanza in questione) (
it's my life and it's my wife)
A veder bene, Lou è a tutti gli effetti un sopravvissuto, ed il libro si apre proprio con il racconto della sua prima prova campale di sopravvivenza:
3 settimane di
3 sedute ciascuna di elettroshock, alla tenera età di diciassette anni, su richiesta/ordine della famiglia. Una prova non da poco, no? Si capisce come mai eroina, morfina e
speed siano diventate non un incubo ma un passatempo per il Nostro.
Il libro parte dalla descrizione umana di Lou e dalla sua impossibilità di essere normale, sin dai tempi del liceo, che lo spinge fisiologicamante verso il R'n'Roll, il Grande Magnete.
L'altra cosa che tutti sanno di Lou Reed è la sua dichiarata omosessualità, ed il lettore prova non poca sorpresa scoprendo come essa venga fuori e divenga latente solo in seguito nella vita di Lou, e come egli rimanga sostanzialmente un bi-sessuale per tutta la vita.
Il libro - a tutt'oggi unica biografia in commercio - narra sopratutto l'aspetto "umano" di Lou e non nasconde come tutti i suoi più gramdi progetti siano naufragati a causa del suo carattere da r'n'roller, che ad esempio gli impediva di condividere la luce del palco, prima con Warhol, poi con Cale, e per ultimo con Robert Quine che gli permise di tornare a suonare i "vecchi" brani dei Velvet con nuovo ardore e passione.
Come sempre, non mancano gli aneddoti, sale dei libri di questo tipo, ed è assente il tono elegiaco del biografo di famiglia. Bocrkis non nasconde di avere avuto attriti con il Maestro, ma gli rende giustizia per il suo innegabile ed insostituibile apporto alla musica Rock.
In sostanza un libro onesto da leggere con cura anche da chi conosca solo il Reed commerciale, per scoprire come vi sia alle spalle un enorme talento ed una personalità magnetica, corredato da un'attenta discografia che farà invece la gioia degli
hardcore fans.
Astenersi deboli di cuore e censori di droga (perchè, qualcuno pensa ancora che - salvo per Zappa - esse non facciano parte della dieta dei Grandi del Rock?)