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Torri di Monzone - Verso il Mondo
Argomento: Vie e Multipitch Data: 26/4/2005

VERSO IL MONDO (di R. Vigiani e P. Gianfranceschi)

Alcuni anni fa, dopo la chiusura "ingiustificata" del Solco D'Equi in Apuane la roccia buona e soprattutto non sfruttata sembrava veramente scarseggiare. Per fortuna ...



... un gruppo di arrampicatori della scuola di alpinismo Lunigiana verticale capitanati da Mauro Franceschini , invece di continuare a far chiacchere e a ripetere le solite vie ammaestrate , ha aperto gli occhi cercando di portare avanti l'esplorazione di alcune pareti nella valle di Vinca che già anni prima aveva iniziato il compianto Claudio Ratti . In pochi anni e con un notevole sforzo di squadra la Mauro's Band ha chiodato ripulito e soprattutto divulgato una notevole quantit? di vie sui contrafforti sud del Pizzo d'Uccello e sulle pareti delle cosiddette Torri di Monzone.
Le Monzon Tower (suona più "americano"), in principio pur essendo molto vaste vennero sfruttate, tranne qualche via aperta dal solito Ratti,solo nella pala di destra . La prima via storica aperta sulla parete ? opera dei fiorentini Barbolini, Passaleva e C.e venne chiamata via "Sara". Su questa torre chiamata anche "pala dei Fiorentini" prima Ratti e poi il gruppo di Mauro hanno tracciato successivamente diverse vie di notevole qualità e lunghezza fino ad arrivare quasi a saturare tutta la roccia buona disponibile. Il settore sinistro completamente strapiombante l'ho sfruttato io aprendo la via "ciaociciu" ancora irripetuta e con roccia un pò "Lavaredo" (ammetto che non è la via più bella che ho aperto ma la chiodatura distanziata e il temuto ultimo tiro fanno la loro parte!). A questo punto era naturale che l'attenzione si spostasse sulle altre torri. I primi a provare ad aprire una via nuova su quella che poi diventerò la Cattedrale sono Piero Gianfranceschi e Fabrizio Fratagnoli ,i quali dopo diversi tentativi arrivarono a circa metà parete. Nel Frattempo io con Davide Della Valle abbiamo attaccato la parete compatta che passa a destra di Jungland (un'altra via di Ratti) sulla torre chiamata "Il Balzone" e abbiamo tirato fuori quella che per ora è la via più impegnativa delle Torri "All'occhio Bacchini", Roccia buona e difficoltà sostenute intorno al 7a/b sugli ultimi tre tiri e chiodatura a spit distanziata .
A questo punto come si potrebbe dire in una battuta" Mauro si è visto i ladri in casa!" e così con la sua Band si è rimesso al lavoro, trascurando anche i suoi amati uliveti, pur di non farsi "soffiare"altra roccia dagli amici/contendenti. In breve tempo sono nate "Notre dame de Monzon", "I figli della Lupa"e "La via lattea" ; tre vie che oltre che belle rivelano l'evoluzione e l'esperienza acquisita dal gruppo in quanto a chiodatura distanziata da integrare con l'uso di protezioni veloci.
Tra queste Piero Gianfranceschi con il mio aiuto finisce finalmente il suo progetto che chiamerò  "Casa Vianello" . La chiodatura ravvicinata la roccia buona e la notevole varietà dell'arrampicata faranno presto guadagnare a questa via l'appellativo di "Classica" della parete .
Restava ancora una torre tra la cattedrale e la pala dei fiorentini protetta da un verticale zoccolo erboso che non aveva ancora neppure una via ."Il Campanile di Monzone", così viene chiamato, sembrava dare un unica possibilità di salita senza dover scomodare le piccozze per salire lo zoccolo erboso.Dopo un'attenta osservazione con il binocolo io e Piero abbiamo trovato una linea che attaccando sulla destra ci permetteva con un traverso di circa 100m di raggiungere per ottima roccia la base del Campanile e di aprirci le porte verso la parte alta della torre.Ne è uscita la via più lunga della zona soprattutto per il lungo traverso che ha portato lo sviluppo complessivo a 320metri più altri 50 metri di zoccolo dove abbiamo posizionato una corda fissa per agevolare il raggiungimento della parete vera e propria.
A questo punto penso che l'esplorazione delle torri e della Valle di Vinca in generale è in pieno sviluppo ed è aperta a chi ha voglia e passione per farlo facendo diventare, con il massimo rispetto della natura e delle persone del luogo, questo angolo di Apuane uno dei centri di arrampicata più importanti del centro Italia.
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(segue la relazione completa)

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" VERSO IL MONDO"
1a salita : Piero Gianfranceschi e Roberto Vigiani
Settembre 2003

Sviluppo:320 m + 50 m di zoccolo
Difficoltà: III ; S3 ; max 7a ; 6c obbligatorio
Chiodatura : spit fix 10mm
Materiale necessario : 12 rinvii ; 2 corde da 60m obbligatorie per la discesa.
In apertura non sono stati usate protezioni supplementari oltre gli spit che sono in luogo nonostante ciò per chi non domina agevolmente le difficoltà è consigliato portarsi una serie di nuts e una di friends perché alcuni tiri presentano la possibilità di integrare le protezioni fisse.

ACCESSO:
come per le altre torri si lascia l'auto prima del ponticello in legno poco prima del primo tornante che porta a Vinca. Si attraversa il ponte e si segue la strada sterrata fino al suo temine (1 km) .
Attraversare il torrente secco e prendere una sentiero in salita dall'altro lato. Dopo circa 50 metri una ripida traccia a sinistra sale direttamente ( è la stessa che porta alla Cattedrale di Monzone, Ometto), seguirla fino a quando arrivate a costeggiare un evidente ripida pietraia. Circa alla sua meta si abbandona l'evidente traccia che porta alla cattedrale e si attraversa diagonalmente a destra (ometti).
Si prosegue diagonalmente nel bosco fino a raggiungere un costone che si segue fino ad un grosso ometto.Da qui si scende leggermente verso destra e poi seguendo gli ometti si taglia in diagonale ascendente ,passando al vertice di un'altra pietraia, fino a raggiungere una corda fissa che porta al canale che costeggia a destra il Campanile.Qui arriverete con le doppie in discesa per cui è consigliabile imbracarsi e lasciare gli zaini e un paio di scarpe in più per tonare a prendere quelle che lascerete alla partenza della via (almeno che non vogliate camminare 5 minuti con le scarpette ai piedi).seguire la fissa (15m.) e costeggiando la parete immettersi nel canale che in breve conduce alla partenza della corda fissa contrassegnata da due grossi ometti. (30/40 minuti dall'auto)
Qui legatevi e aiutandovi con la corda fissa raggiungete la sosta da dove parte finalmente la roccia buona.(50 metri).

RELAZIONE:
L1 : salire il primo tiro più o meno direttamente per dei diedrini accennati con bella arrampicata tecnica. chiodatura distanziata sui 3/4 metri con la possibilità di aggiungere qualche protezione mobile. 45m, 6b+
L2 : traversare orizzontalmente a sinistra per circa 30 metri .chiodatura distanziata a 4 metri con possibilità di integrare con friends . 30m, 6b+
L3 : dalla sosta scendere a sinistra al terrazzo con ginepri e da qui salire nel diedro sovrastante e traversare al primo spit.Salire la lama soprastante e continuare a traversare a sinistra in leggera ascesa fino alla sosta. Spit distanti anche 7/8 metri ma con possibilità di integrare nuts e friends. 30m, 6a
L4 :salire pochi metri sopra la sosta e poi traversare orizzontalmente sx fino ad una placca che si sale direttamente e ancora a sinistra si arriva in sosta(fate la sosta sui due spit prima della catena inox che è quella di discesa, più scomoda). chiodatura a 4/5 metri con scarse possibilità di integrare. 30m, 6a
L5 : traversare ancora a sinistra passando come primo rinvio la catena di discesa e poi salire direttamente un diedrino con difficile uscita.traversando a sinistra si raggiunge la sosta.chiodatura a 4/5 metri con scarse possibilità di integrare. 30 m, 6b
L6
: salire direttamente sopra la sosta per parete strapiombante e per roccia entusiasmante raggiungere la sosta su uno scalino. chiodatura distanziata a 5/7 metri con poche possibilità di integrare. 40 m, 7a.
L7 : alzarsi poco sopra la sosta e traversare a destra ad uno spit difficile da raggiungere (consigliabile mettere un nut prima di girare lo spigolo) con difficile passaggio si raggiunge una facile traversata orizzontale che in breve porta alla sosta. 25m, 6b+
L8 : alzarsi direttamente sopra la sosta e con facile arrampicata (attenzione alla roccia non ancora perfettamente ripulita) raggiungere il terrazzino alla base dell'ultimo tiro. Chiodatura distanziata a 5/6 metri con possibilità di integrare. 50m, 6a.
L9
: salire l'evidente diedro fessura sopra la sosta fino al suo termine e ingaggiarsi sulla placca strapiombante al di sopra fino ai facili gradoni che portano all'ultima sosta sotto ai tetti terminali (se volete potete anche uscire in vetta con facile traversata a sinistra, ma dopo dovete ridiscendere arrampicando). Chiodatura distanziata a 5/6 metri con scarse possibilità di integrare. 50 m, 6c

DISCESA:
Le prime due doppie effettuarle direttamente sulla via, la terza invece è una doppia da 60m diretta e fuori via dove è necessario pendolarsi per rinviare i due spit che sono stati messi appositamente per la discesa (occhio a non perdere il pendolo altrimenti finite nel vuoto e dovete risalire con i prusic) arrivare alla catena di calata che avete incontrato durante la salita. Da qui conviene fare due doppie da 30m per evitare che si incastrino le corde raggiungendo cosi il bosco dello zoccolo. Con una doppia da 30m e una da 40m raggiungerete finalmente il bosco basale e poco sotto arriverete agli Zaini.
Uffa. finalmente ! finita ! E' stato più duro descriverla che salirla.
Come nota finale devo fare i complimenti a Piero per i due tiri che ha aperto lui da capocordata lascio a voi il compito di capire quali sono ma dubito che lo capirete?!
Buona arrampicata
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